Con il D.P.C.M. 8 luglio 2003 sono stati introdotti nuovi limiti per il campo elettrico ed il campo magnetico generati alla frequenza di rete (50 Hz) dagli elettrodotti e dalle cabine elettriche, e alle frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz (frequenze generate ad esempio da stazioni radio base per telefonia cellulare e da ponti radio per telecomunicazioni).
In corrispondenza di aree gioco per l’infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, i nuovi elettrodotti dovranno rispettare il limite di 3 microtesla per l’induzione magnetica. Anche le nuove aree di cui sopra che andranno ad inserirsi in prossimità di elettrodotti già presenti nel territorio dovranno rispettare tale limite. Pur nell’incertezza delle attuali conoscenze scientifiche, le quali ancora non riescono ad individuare una precisa soglia di esposizione che comporta rischi per la salute, sembra comunque che tale limite non sia sufficientemente cautelativo. In particolare è stata evidenziata una correlazione fra esposizione ai campi generati dagli elettrodotti e le leucemie infantili per valori inferiori al limite di legge (il limite adottato in Svezia nei pressi delle scuole è 0,2 microtesla).
Per le frequenze comprese tra 100 kHz e 300 Ghz, ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi magnetici è stabilito un limite di 6 V/m per il campo elettrico, di 0,016 A/m per il campo magnetico e di 0,10 W/mq per la densità di potenza. Anche in questo caso sembra che tali valori non siano sufficientemente cautelative e sono stati proposti valori inferiori alla metà.
Nell’acquisto di una abitazione è quindi importante verificare se ci sono nelle vicinanze linee elettriche aeree, o stazioni radio base, e procedere eventualmente con una misurazione strumentale non solo per verificare il rispetto dei limiti di legge, ma anche per valutare l’effettiva entità dell’esposizione. Tale misurazione è utile anche a chi già abita vicino a tali strutture, a tutela della propria salute.